lunedì 25 febbraio 2008

La Memoria di Forma
L’idea della memoria di forma nasce dall’osservazione del mondo che ci circonda.
Tutti gli oggetti sono un insieme di neutroni e di protoni, noi stessi abbiamo la medesima composizione.
Cosa differenzia un oggetto da un altro?
I materiali diversi che compongono i singoli oggetti, ma anche le forme che questi assumono per permetterci di essere utilizzati per gli scopi più vari.
La plastica è plastica, ma un tappo è differente da una bottiglia, ecco che la forma di un oggetto diventa fondamentale.
La composizione molecolare è la medesima, la funzionalità no.
L’essere umano è identico ad un suo simile sul piano molecolare, ma il Dna di una persona è diverso tra due o più soggetti.
L’esempio della forma più semplice della memoria di forma è dato proprio dal Dna.
Il Dna è rappresentato come un elica all’interno vi è la chiave di chi siamo sul piano genetico (altezza,propensione alle malattie,colore degli occhi, ecc..).
Da qui l’osservazione del mondo mi impone una domanda, tornando agli oggetti sopra menzionati, tappo e bottiglia abbiamo detto che sul piano molecolare sono la medesima cosa, ma cosè o qualè la forza che gli fa mantenere la forma imposta dall’uomo?.
Il tappo viene creato iniettando e soffiando i polimeri della plastica in uno stampo quest’ultimo subisce un trattamento termico, alla fine nasce l’oggetto in questione.
In pratica mediante due o più procedimenti imponiamo una forma ad un oggetto.
L’idea della memoria di forma è in realtà molto banale, se per noi fosse possibile comprendere come è possibile dare forma ad un oggetto se applicato ad un auto per fare un esempio in caso di incidente basterebbe mediante un chip dire all’ oggetto devi riassumere la forma originale, e per forma originale intendo la forma che noi gli abbiamo imposto.

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